La Rivista

cuni suoi edifici: il palazzo Ransila di Lugano, o la cattedrale di Ivry. Cedendo alla golosità Discesi dalla torre ci lasciamo guidare dalla golosità, e cerchiamo di scoprire qual è la migliore delle gelaterie disseminate per il centro. La lotta è ardua. C’è chi dice che a contendersi lo scettro siano la Ve- neta che ha più sedi in città e vanta quasi un secolo di attività, e Casali, affacciato su piazza San Michele. Con il passare dei giorni scopriremo che anche altre, come De Coltelli lì a due passi, sono all’altezza della sfida; ma lasceremo volentieri sospeso il giudizio, in attesa di ulteriori, ghiotte conferme. L’allure da nobile un po’ dépassé che emana dalle strade della città mu- rata si respira anche nei più bei pa- lazzi lucchesi. A partire da Palazzo Pfanner, che a fronte di interni non proprio indimenticabili può vantare un giardino barocco di straordinaria bellezza, fra i più preziosi dell’intera penisola. Tra i vialetti, la fontana e le statue mitologiche disseminate nel giardino vediamo passeggiare Nico- le Kidman nel film Ritratto di Signo- ra di Jane Campion. Lo scalone del palazzo, invece, fa da sfondo ad al- cune delle scene più memorabili del Marchese del Grillo di Alberto Sordi, per la regia di Mario Monicelli. Se gli amanti della lirica avranno modo di trascorrere ore liete alla casa natale di Giacomo Puccini, un grande palazzo cinquecentesco di proprietà della famiglia, noi prefe- riamo concludere la visita con una visita ai luoghi espositivi principali: il Museo Guinigi, nella zona di san Francesco, che ospita la meravi- gliosa Croce di Lucca dipinta nel Duecento da Berlinghiero Berlin- ghieri, e dove una ristrutturazione e una risistemazione urbanistica di grande qualità hanno regalato al quartiere una dignità “europea”, pur nel rispetto dei caratteri originari del luogo. E, per chiudere, la Pinacoteca nazionale di palazzo Mansi, che in un ambiente decorato all’eccesso da un ostentato sfarzo barocco ospita una collezione legata a doppio filo alla storia di Lucca: fu infatti donata dal Granduca di Toscana Leopoldo di Lorena alla città quando ne di- venne il signore. Subentrava a Carlo Ludovico di Borbone, che a Lucca (e al suo patrimonio artistico) dovette rinunciare… a causa degli enormi debiti accumulati, per la sua passio- ne per le donne e soprattutto per il tavolo da gioco. Come si usa dire: sic transit gloria mundi . La Rivista Il Belpaese L’imponente basilica di San Michele, sormontata dalla grande statua dell’arcangelo, si staglia possente alla sommità della facciata in marmo bianco, svettando sugli edifici medievali che circondano la piazza omonima. Uno dei caratteristici personaggi in bronzo dello scultore Bruno Catalano si erge sulla passeggiata delle mura. Sullo sfondo si intravvede il complesso del Duomo di San Martino. La Rivista · Settembre 2022 43

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