La Rivista

andare a fare jogging al mattino, fare un giretto in bicicletta, o sgranchirsi le gambe dopo cena. Sospesi una dozzina di metri sopra il selciato del- le strade, e vagando fra una porta e l’altra, fra un bastione e una sortita. Sono larghe abbastanza per veder- ci transitare in ronda le auto della polizia – e ogni tanto, pare, anche la vecchia Panda di qualche vecchietto rimasto indietro a quarant’anni fa, quando sulle mura ci si circolava tranquillamente in auto. È autunno, le folle estive comincia- no a diradarsi e girare per le strade torna ad essere un piacere. Solo sull’asse del commercio cittadino, la via Fillungo, la gente a spasso non manca mai, fra le vetrine dei negozi sovrastati dalle antiche insegne che non è permesso rimuovere – e per fortuna: residui di tempi passati, sono portatrici di un’estetica infini- tamente più consona a questi luoghi rispetto a certe esplosioni di neon e colori acidi che da queste parti per fortuna non abbondano. Il gusto di questo pane “ Ah, siete italiani? Finalmente qualcuno che non parla inglese ”, esclama il gestore del bar all’ombra della grande chiesa di San Michele in Foro, sulla piazza più bella della città, dove finisci sempre per sbuca- re quando sei a passeggio per Lucca. Sono quasi le due di una giornata di sole, e trovare un tavolo per man- giare un boccone non è scontato. Il pane di cereali con cui tamponiamo l’appetito in attesa dei nostri piatti è squisito, un’ottima introduzione alla gastronomia cittadina – e d’altronde siamo in Toscana, per mangiar male bisogna proprio impegnarsi. Il gusto di questo pane però colpisce subito, proprio perché siamo nella regione del pane sciapo, senza sale. Questo invece è saporito, e un bel po’ anche. Dev’essere il “pane brutto”, fatto con farina bianca e integrale mescolate, e soprattutto con il sale. Non è un caso: quella di Lucca è una storia a sé rispetto a quella tosco-emiliana. L’indipendenza che ha caratteriz- zato la storia lucchese passa anche attraverso vicende testardamente diverse, autonomia e un legame pri- vilegiato con lo stato pontificio, che Tramonto invernale sullo skyline della passeggiata che corre sopra le mura medievali che circondano il centro storico di Lucca, luogo di ritrovo quotidiano Un gruppo di turisti in attento ascolto delle storie legate al Duomo di San Martino, davanti agli splendidi portali marmorei rinascimentali della cattedrale. All’interno, una delle reliquie più importanti della cristianità: il “Volto Santo”. La Rivista · Settembre 2022 40

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