La Rivista

nuove uniformi della compagnia aerea. Dopo avere vinto la gara d’appalto, iniziò da qui la mia collaborazione con loro. Tutt’ora il personale di terra e di volo indossa le uniformi che ho creato. Questo incarico l’ho accettato ben volentieri, perché le sfide e soprattutto le competizioni mi appassionano. È un’occasione che consente l’accesso a nuove esperienze che diversificano il campo d’azione. Soddisfare tutte le esigenze del personale e vincere il premio come compa- gnia aerea più elegante del mondo è un risultato assai appagante. Vedere inoltre che queste uniformi trasmet- tono eleganza e stile in giro per il modo, made in Italy , è veramente emozionante. Ovviamente il suo lavoro è stato apprezzato giacché nel 2015 è stato chiamato per il primo restyling delle divise della Etihad Airways. Cosa ci può raccontare di questa esperienza? Ha potuto lavorare da Milano o è dovuto spostarsi direttamente a Dubai? Era vincolato da richieste specifiche? Il restyling del 2015 è stato in effetti successivo al pro- getto per la nuova immagine creata nel 2003. Non saprei come definire questa mia seconda volta per Etihad. Direi che ho proposto una nuova variazione per le uniformi che è piaciuta, quindi ho iniziato a lavorarci. Tutto è stato eseguito in Italia: la parte creativa, la parte di samples ed anche la stessa produzione. Il prodotto italiano è sempre molto apprezzato all’estero. In quanto a richieste specifiche, non ci sono stati vincoli veri e propri. La compagnia aerea mi ha fatto avere un suo brief che ho interpretato. Il risultato è quello che si vede ancora oggi. Nel 2016 ha vinto la gara internazionale indetta da Alitalia e ha realizzato le nuove divise della compagnia di bandiera italiana. Nel 2018 è stato scelto da Turkish Airlines per la creazione della nuova immagine delle uniformi del personale di terra e di volo. Come ha trovato nuove idee? Da dove ha preso orientamenti e spunti? L’idea può farsi strada in qualsiasi momento e da qualsiasi cosa. Per Alitalia, ad esempio, ho pensato al nostro Paese, alla sua bellezza, alla sua storia, a questa terra ricca di tesori. Ho scelto le “Cinque Terre“ come inprintment riconosci- bile. Il copricapo che ho introdotto dopo tanti anni per le hostess era ispirato ai terrazzamenti delle Cinque Terre e le uniformi sono nate pensando al glamour degli anni ’50. Per Turkish Airlines, invece, ho dovuto attenermi al loro pattern in quanto ai colori ed a requisiti ben specifici, con un’interpretazione di elementi culturali. La sfida è Abito della Collezione Edith Piaf La Rivista Impresa La Rivista · Settembre 2022 33

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