La Rivista

le quali non rinunciano di certo ad un confronto con le autorità poli- tiche e monetarie, mentre le PMI sono in proporzione relativamente meno rappresentate nel campione. Tuttavia, le difficoltà le incontrano anche le grandi aziende che sem- pre ambiscono a renderle presenti, specie di fronte ai decisori politici, come già accaduto senza mezzi ter- mini in passato. Dai risultati emerge che solo una esigua e trascurabile minoranza del campione sembra avvertire i morsi della crisi, mentre nessuno si esime comunque dal giu- dizio matematico sui conti della pro- pria azienda. Gli allarmi che filtrano invece quotidianamente e che sono fedelmente riportati dalla stampa provengono spesso dalle associazio- ni di categoria che forse hanno più sott’occhio il panorama completo dei loro associati, posto che non si tratti anche in questo caso di manovre, giochi politici e fake news da cui sia consigliabile sempre diffidare. D’altra parte, mentre la cautela ave- va imposto nel 2020 un aumento ridottissimo degli organici, quest’an- no più di un quinto delle imprese presenti ha registrato un incremento dei propri addetti superiore al 10% (cosa non da poco), mentre oltre il 60% nel totale ha comunque regi- strato una crescita dei propri effet- tivi e un terzo è rimasto sulle prece- denti posizioni. Per l’anno prossimo, il 17,7 % delle imprese partecipanti dichiara programmi di investimento superiori al 20% rispetto alla media dell’ultimo triennio; una proporzione uguale (17,7%) stima una crescita tra il 10 e il 20% e un terzo (33,3%) pre- conizza investimenti comunque in crescita fino al 10%. In totale si arriva a sfiorare il 70%. Se questo è vero e si manterrà nel tempo, dato che a Cernobbio sono di scena i big che “trainano” il mercato, anche la quota di incremento degli investimenti prevista dagli studi sopra citati per l’Italia al 3,2% nel 2023 potrà essere superata senza eccessive difficoltà. La disponibilità di energie rinnovabili presenti nel territorio Da notare che una parte cospicua degli investimenti è comunque lega- ta sia al digitale che agli interventi relativi al cambiamento energetico e incentivati dal PNRR. D’altra parte, l’Italia è al secondo posto tra i Paesi Il Pil dell’Eurozona, dei 5 principali Paesi europei e degli USA a confronto La Rivista · Settembre 2022 8

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