La Rivista
Il tema energetico ha dominato in queste ultime settimane il panorama internazionale come conseguenza dei tragici avvenimenti della guerra in Ucraina. Questo vale ovviamente per tutti, ma ancora di più per quei Paesi tra cui spiccano la Germania e l’Italia che in larga parte, dopo la caduta del muro di Berlino, sono divenuti sempre più dipendenti dalle importazioni dall’Est europeo. Evitare la frammentazione delle politiche energetiche di Corrado Bianchi Porro si, temporaneamente, dal sentiero di decarbonizzazione intrapreso, rallen- tando la dismissione delle centrali a carbone, ma comunque occorre evi- tare che questi scostamenti inducano incertezza, con l’effetto di scoraggiare gli investimenti indispensabili a re- alizzare la transizione energetica. Va infatti riaffermato con chiarezza l’im- pegno a perseguire la strategia per la sostenibilità ambientale. I gravi eventi delle ultime settimane, ha ag- giunto Visco, hanno gettato un’ombra di acuta incertezza su un’economia mondiale che negli ultimi anni aveva già subito gli sconvolgimenti conse- guenti alla crisi finanziaria globale e alla pandemia. Il contesto pacifico emerso dalla fine della guerra fredda sembra ora essere rimesso in causa essendo divenuto incerto il quadro di integrazione eco- nomica e finanziaria internazionale e l’assetto multilaterale che, tra mille difficoltà, era riuscito a mantenere in vita ed espandere dialogo e coopera- zione. Così il tema della riconversio- ne energetica è stato in pochi giorni al centro dei dibattiti della Confe- renza su “ Transizione energetica, finanza e clima: sfide e opportunità ”, dell’Audizione di Fabrizio Balasso- ne, di Banca d’Italia alla Camera dei Deputati italiana sul provvedimento per il contenimento dei costi dell’e- nergia e dell’ Energy Forum svoltosi a N egli anni successivi alla caduta del Muro di Berlino, ha commenta- to da Roma il Gover- natore della Banca d’Italia, Ignazio Visco alla XIII Conferenza organizza- ta a Roma dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Interna- zionale (MAECI), si è parlato spes- so di un dividendo di pace. Quel dividendo – in termini di maggiori risorse disponibili per investimenti, utilizzo pacifico degli avanzamenti scientifici e tecnologici, circolazione delle idee e persone – è stato assai rilevante, ma oggi si sta paralizzan- do. La guerra in corso in Ucraina ci costringe a interrogarci sull’entità del tributo che ci lascerà in eredità nei prossimi anni, in termini di ritor- no della guerra fredda, rialzo degli steccati culturali e commerciali, costi di ricostruzione, ricerca di alternative per sfuggire al pesante ricatto pagato alla dipendenza energetica. Nel primo mese da inizio della guerra, le impor- tazioni di idrocarburi russi in Europa sono costate 16,8 miliardi di euro, con una media di 646 milioni al giorno e per questo ricorre l’ipotesi di imporre un embargo all’import, ma occorre- ranno tre anni per sostituirlo appieno. Riconversione energetica e sostenibilità ambientale Potrebbe essere necessario discostar- La Rivista Italiche La Rivista · Marzo 2022 7
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