La Rivista
La Rivista Cultura eleganza innata sono le componenti fondamentali delle immagini fem- minili della Scuola Veneta , che vede in Tiziano il protagonista indiscus- so, grazie a lui lo scenario artistico dell’epoca muta completamente. Per Tiziano la bellezza artistica cor- risponde a quella femminile: meno interessato al canone della bellezza esteriore rispetto alla personalità di una donna e alla femminilità in quanto tale, riesce a non sminuirne mai la dignità, indipendentemente dal contesto, dalla narrazione o dalla rappresentazione. Le “belle veneziane” sono donne reali o presunte tali, ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate. Gra- zie allo studio approfondito di testi fondamentali come ultimamente L’arte de’ cenni di Giovanni Bonifa- cio (1616), una sorta di enciclopedia dei gesti, queste donne non vengono più considerate come cortigiane ma come spose. Con vesti spesso scollate, dove il mostrare il seno non è simbolo di spregiudicatezza sessuale, ma, al contrario, sta a significare l’apertura del cuore, un atteggiamento di since- rità e verità, atto consensuale della donna verso lo sposo per suggellare le nozze. Queste opere sostituiscono i ritratti reali di donne delle classi patrizie o borghesi, avversati dal sistema oligarchico di governo che rifiutava il culto della personalità individuale. Quando Tiziano ritrae donne reali si tratta di figure non veneziane, come Isabella d’Este, marchesa di Mantova o sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbi- no. Le cortigiane erano spesso anche colte ed alcune di loro diventarono famose per i loro scritti, come per esempio Veronica Franco, che in una lettera ringrazia persino Tintoretto per averla ritratta. Tuttavia sino ad oggi esistono pochissimi ritratti identificabili con sicurezza con cor- tigiane individuali in dipinti a olio. Ci sono poi le eroine come Lucrezia, Giuditta o Susanna che rappresenta- no l’onore, la castità, il coraggio e il sacrificio o Maria Maddalena nella sua fase spirituale di penitenza. E in- fine le figure mitologiche come Vene- re che nasce dal mare come Venezia e personifica la città. In tutte le donne dipinte Tiziano celebra le loro molte- plici e diversificate qualità. Agli occhi di chi le guarda appaiono tutte come fortissime personalità, come divinità. Tra i dipinti più importanti di Tiziano segnaliamo: Ritratto di Eleonora Gonzaga del- la Rovere (1538) da Firenze, Gallerie degli Uffizi; Madonna col Bambino (1510 circa), Ritratto di Isabella d’Este (1534-1536 circa), Marte, Venere e Amore (1550 circa) Danae (1554 circa), La figlia in veste di Lavinia (?) (1565 circa), Tarquino e Lucrezia (1570- 1576) da Vienna, Kunsthistorisches Museum; Ritratto di una giovane donna (1536) da San Pietroburgo Her- mitage Museum; Ritratto di giovinet- ta da Napoli, Museo di Capodimonte; Allegoria della Sapienza (1560) da Venezia, Biblioteca Marciana. Di Giorgione : Laura (1506), da Vien- na, Kunsthistorisches Museum. Di Lotto : Giuditta con la testa di Olofer- ne (1512), da Roma, Banca Nazionale del Lavoro. Di Tintoretto : Peccato originale (1550-1553), da Venezia, Galleria dell’Accademia, che apre la mostra insieme alla Madonna col Bambino di Tiziano a rappresentare Eva e Maria Vergine, le due emblematiche figure femminili del Vecchio e Nuovo Testamento; Ritratto di una giovane donna (1553-1555 circa) e Susanna al bagno (1555-1556 circa), da Vienna, Kunsthistorisches Museum; Leda e il cigno (1578 circa) da Firenze, Gallerie degli Uffizi. Altri dipinti di grande forza espressiva di Palma il Vecchio, Veronese, Paris Bordone, Giovanni Cariani, Bernardino Licinio, Giovan Battista Moroni, Palma il Giovane, Alessandro Bonvicino detto il Moret- to completano e arricchiscono questo affascinante itinerario nella pittura di soggetto femminile della Venezia cinquecentesca. Una mostra dunque con un percorso fondamentale, unico, emozionante, non privo di una scintilla di ironia nella panoramica dei “gender studies”. Palo veronese, Lucrezia , 1580-1583 ca. Olio su tela, 109,5x90,5 cm La Rivista · Marzo 2022 70
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