La Rivista
partenenza degli ucraini all’Europa, prevedendo però una loro adesione “ nel corso del tempo ”. E anche la ri- soluzione approvata qualche giorno prima dell’incontro di Versailles dal Parlamento europeo sulla questione parla di “ adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di Paese can- didato all’adesione all’Ue, a norma dell’articolo 49 del trattato sull’Unio- ne europea e sulla base del merito e, nel frattempo, continuare ad ado- perarsi per la sua integrazione nel mercato unico dell’Unione in virtù dell’accordo di associazione ”. Nono- stante la valenza che assumerebbe una decisione in proposito, si com- prende come la cautela sia d’obbligo per evitare un’escalation di violenza che potrebbe arrivare a coinvolgere l’Unione, e di conseguenza la Nato, trasformandosi così in un conflitto mondiale. Continua a crescere intanto il nume- ro di coloro che cercano di fuggire all’estero, in un Paese che dal 2000 ad oggi ha già perso il 15% della sua po- polazione – oltre 7 milioni di persone, - provato anche da due anni di Covid – l’incremento della mortalità legata alla pandemia lì è stato uno dei peg- giori al mondo. Ad oggi l’Agenzia del- le Nazioni Unite per i rifugiati calcola che siano oltre 3 milioni le persone fuggite dopo l’aggressione – circa 53 mila sono state accolte in Italia, - ma il loro numero potrebbe aumentare fino a 5 milioni, se non cesseranno i bombardamenti russi. Un dato vero- simile anche nel caso in cui la fine delle ostilità fosse confermata al 9 maggio, come Mosca ha lasciato in- tendere in questi ultimi giorni, dopo aver ridimensionato le proprie mire, visto il prolungarsi inatteso dei com- battimenti, al controllo della regione del Donbass. Di fronte a questa nuova grave minac- cia ai danni della sicurezza europea, i capi di Stato e di governo dell’Unione hanno realizzato quanto sia urgente rafforzare le capacità di difesa dell’Ue e proseguire nel ripensamento della politica energetica, oltre che per la costruzione di una più solida base economica. Nella dichiarazione di Versailles viene annunciata a questo proposito la decisione di “ incremen- tare considerevolmente le spese per la difesa ” per svilupparne le capacità in modo collaborativo all’interno dell’Unione e rafforzare e sviluppare l’industria della difesa. Sul tavolo del Consiglio anche la costituzione delle Forze armate europee, che dovranno poter operare già dal 2023, prima con regolari esercitazioni e poi in piena e totale attività dalla fine del 2024. Questione energetica transizione ecologica e sicurezza alimentare Un tema spinoso è quello della politica energetica e le tensioni con la Russia, grande paese fornitore di gas all’Europa, si innestano ora sulle questioni già aperte con la transi- zione ecologica. L’Europa importa infatti dalla Russia circa il 40% del suo fabbisogno di gas – tra i Paesi più dipendenti ci sono Italia e Germania – e lo stop all’approvvigionamento da Mosca non può essere immediato. Il gas naturale arriva in Europa anche dalla Norvegia, che copre però solo il 16% del suo fabbisogno. Seguono poi Algeria, Regno Unito e Qatar. l Paese che importa la quota più im- portante di gas dalla Russia è la Ger- mania – con il 65% circa del suo fab- bisogno, - che ha infatti già chiarito di non poter fermare l’importazione e, anzi, aveva nei piani l’attivazione di un gasdotto sottomarino di col- legamento diretto attraverso il Mar Baltico – il Nord Stream 2 . L’Italia importa il 43% circa del suo fabbiso- gno, e anch’essa non può compensare tale quota ricorrendo ad altre fonti nell’immediato. I leader europei han- no quindi convenuto sull’impegno di affrancarsi “ quanto prima ” dalla dipendenza dalle importazioni di gas, petrolio e carbone russi, ma senza dimenticare l’obiettivo del raggiun- gimento della neutralità climatica entro il 2050. A fronte dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti, una pri- ma reazione è stata quella di ipotiz- zare il ricorso al carbone, non essen- do possibile l’approvvigionamento da fonti rinnovabili in così breve tempo. Tale ricorso avrebbe però effetti de- leteri sulla transizione ecologica e si scontra con l’impegno assunto di af- francarsi dai combustibili fossili. Nel Consiglio europeo straordinario del 24 e 24 marzo si è trovato dunque un accordo sull’acquisto e lo stoccaggio comune di gas, per ridurre la dipen- denza da Mosca, ma non sul tetto Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già largamente visibili: …direttamente, come nel caso dell’alluvione che questa estate ha provocato in Germania oltre 160 vittime. La Rivista · Marzo 2022 16
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