La Rivista
narie di una volta: un semigrasso che può essere consumato dopo un mese. E’ Presidio Slow Food. Monte Re - Formaggio grasso, di media stagionatura, a pasta semidu- ra. Prende il nome dal monte che si trova sul confine tra l’Italia e la Slo- venia, ora denominato Carso Triesti- no. Fatto con latte di capra, pecora e vacca, poi stagionato quattro mesi. Sot la trape - Formaggio semigrasso (Latteria), o grasso (Caciotta), a pasta semidura o dura di media stagio- natura. Si produce immergendo formaggi Latteria e Caciotta nelle vinacce di uve bianche o rosse del Friuli Venezia Giulia. Dopo un mese di stagionatura assume l’aroma tipico e una leggera sensazione di piccantezza. Tabor - Formaggio grasso di breve o media stagionatura, a pasta semi- dura. Fatto con latte di vacca crudo. L’erba e il fieno del Carso contribui- scono a dargli aromi particolari che non passano inosservati al consu- matore. Frico e Gubana “ Mandi, mandi ” così vi saluterebbe un buon friulano. Noi auguriamo buon appetito se siete seduti a tavola degustando un ottimo frico annaffiato con un ottimo vino bianco d’Aquileia o del più profondo Collio. Attenzione però perché il frico si fa soltanto con il Montasio, quello DOP , quello nato dal latte di mucche di pascolo, d’alta malga. In diversi ristoranti servono il falso frico con dentro il risotto. All’incontro tra il formaggio che sfrigola e fonde nel burro si aggiungono tocchetti di patata lessata e saltata in padella (alcune ricette vedono in alternativa la cipolla), dipende dalle ricette e dai segreti delle cuoche, poi schiacciata, unendo il tutto assieme con la parvenza di una frittata, quasi simile per estetica alla ‘tortilla’ spagnola, ma differente nel gusto più deciso e schietto. E se passate da Cividale non dimenticate la Gubana dolce caratteristico della zona composto da frutta secca e servito rigorosamente con un’ottima grappa. Il nome deriva dal termine sloveno guba , cioè piega, e si caratterizza per la farcitura di pinoli, uva passa, noci, nocciole e per l’aspetto a forma di chiocciola. La prima volta in cui la Gubana viene menzionata risale al 1409, quando fu servita in un banchetto durante la visita di papa Gregorio XII a Cividale del Friuli, secondo quanto raccontato dallo stesso pontefice. La Gubana Ricotta caprina del Friuli La Rivista · Giugno 2022 96
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