La Rivista
per celebrare il profondo legame tra la città, il territorio e il suo vino. Impor- tante l’incontro con il prof. Attilio Scien- za che ha ripercorso la storia di questo vino, l’ Orvieto DOC , che ha sempre beneficiato di terreni pregiati per la col- tivazione delle viti: vulcanico, argilloso, alluvionale e sabbioso. La degustazione di sei vini ne ha messo in luce le caratteristiche ben spiegate dall’enologo Niccolò Barberani. La Masterclass che si è tenuta al Teatro Mancinelli ha letteralmente incantato i degustatori sia italiani che gli esperti stranieri. Grandi apprezzamenti sono arrivati anche dalla degustazione in presenza presso il Palazzo dei Sette, dove erano presenti i produttori che ri- cordiamo: Agricola Barberani; Agricola Custodi; Argillae; Cantina Altarocca; Cantina Bigi; Cantina Cardeto; Cantina Lapone; Cantine Monrubio; Castel Nohà; Castello della Sala; Castello di Corbara; Castello di Montegiove; Decugnano dei Barbi; Falesco/Cotarella; La Carraia; Paolo e Noema D’Amico; Ruffino; Tenuta Le Velette; Tenute Vitalonga. Il sole d’Italia in bottiglia Il territorio vanta 1.965 ettari vitati, da cui nascono circa 12 milioni di botti- glie l’anno (dato della vendemmia 2018) da uve storiche quali il Grechetto ed il Procanico e dove troviamo la piccola denominazione Rosso Orvietano Doc per solo 43 ettari per circa 30.000 botti- glie all’anno. Nomi storici sono i Barbe- rani e la stella più luminosa è Castello della Sala della Famiglia Antinori da sempre fautori della rinascita di questi vini. La storia di questo mitico Orvieto trova spazio anche nella letteratura italiana con Gabriele D’Annunzio che lo definì “ sole d’Italia in bottiglia ”, e fu pure molto apprezzato dai Papi Paolo III Farnese e Gregorio XVI. Oggi ac- canto ad una produzione dal carattere “tradizionale”, ricco ed opulento, dove prevalgono gli autoctoni, molte aziende propongono bottiglie di stile moderno, più snello e profumato, grazie all’inse- rimento di uve internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon blanc. In Umbria le produzioni dei vini di qua- lità sono 21 e rappresentate da 2 DOCG, 13 DOC e 6 IGT. Le 2 DOCG (Montefalco Sagrantino e Torgiano Rosso Riserva). Le 13 a DOC sono: Amelia; Assisi; Colli Altotiberini; Colli del Trasimeno; Colli Martani; Colli Perugini; Lago di Corbara; Montefalco; Orvieto; Orvietano Rosso; Spoleto; Todi; Torgiano. Le 6 IGT: Alle- rona, Bettona, Cannara, Narni, Spello e Umbria. Il 75% dei vini orvietani è bianco La degustazione è stata molto interessante anche se il 75% dei vini orvietani è bianco. Ma abbiamo trovato interessanti vini anche tra i vini rossi. I miei 10 preferiti fra i bianchi: San Giovanni della Sala Orvieto Classico Superiore DOC 2021 di Antinori; Bramito della Sala Umbria Chardonnay 2019; Papabile Orvieto Classico Superiore 2020 Cantine Monrubio; Panata Orvieto Classico Superiore DOC 2020 dell’a- zienda Argillae; Primo d’Anfora Bianco Umbria IGT 2016 dell’azienda Argillae; Noe dei Calanchi Orvieto DOP 2021 di Paolo e Noemia d’Amico/Cantina di Vaiano; Mare Antico Orvieto Classico Superiore DOC 2020 della Tenuta De- cugnano dei Barbi; Castagnoli Orvieto Classico Superiore DOC 2020 (Bio e Ve- gano) dell’azienda Barberani; Vigna del Prete Orvieto Classico Superiore DOC 2020 Agricola I Custodi; Lunato Orvieto Classico Superiore DOC 2020 Tenuta Le Velette. Questi i 5 “grandi” rossi di cui sentiremo parlare: Phiculle Rosso dell’Umbria Igt 2017 - Vitalonga; Elicius Orvietano Rosso DOC 2013 - Castello di Monte- giove; Marciliano Rosso Umbria DOC 2017 - Cotarella; Vascellarus Umbria IGT Rosso 2018 - azienda Argillae; De Coronis Lago di Corbara DOC Merlot 2017 - Castello di Corbara. L’iniziativa è stata anche l’occasione nel Centro Storico di Orvieto per la posa in opera dalla quarta formella celebrativa dell’evento disegnata da M. Barbara Fusari alla presenza del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani , del presidente del Consorzio, Vincen- zo Cecci e della vicepresidente Giulia Di Cosimo , responsabile degli eventi dello stesso Consorzio. I relatori con il prof. Attilio Scienza (secondo da destra) che ha ripercorso la storia di questo vino La Rivista · Giugno 2022 87
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