La Rivista

La Monna Lisa del mondo degli orologi La regina Maria Antonietta non poté mai ammirare l’orologio creato per lei da Breguet. Lei e suo marito Luigi XVI furono giustiziati con la ghigliottina nel 1793, durante la Rivoluzione francese. In effetti, lo stesso Breguet non fu testimone del risultato finale della sua creazione poiché morì nel 1823, quattro anni prima che il “Marie-Antoinette” fosse completato nel 1827. Il “Marie Antoinette” È un capolavoro di miniaturizzazione. È composto da 823 parti, ha una cassa di 63 mm diametro ed è realizzato in oro giallo 18 carati e, dove possibile, i componenti del suo movimento meccanico sono anche stati realizzati in metallo prezioso come ad esempio l’oro rosa, lo zaffiro, il platino. Inoltre, l’orologio contiene tutte le principali complicazioni disponibili ai tempi di Breguet: ● Un calendario perpetuo ● Una ripetizione minuti ● Un cronografo ● Un’equazione del tempo ● Una riserva di carica L’orologio creato da Breguet è oggi di proprietà dell’Istituto di Arti Islamiche di Los Angeles, dove è attualmente esposto e stimato per un valore di circa 30 milioni di dollari. Dopo il “Marie-Antoinette”, si sono susseguiti nel tempo diverse nuove creazioni di orologi grand complication , i più famosi dei quali sono quelli creati da Maison quali Patek Philippe e Audemars Piguet, nonché IWC e Jaeger LeCoultre. Ma, dal 2015, il titolo di orologio più complicato mai realizzato è andato al Vacheron-Constantin Ref. 57260, un orologio da tasca composto da ben 2,826 parti, con incluse 57 complicazioni, e il cui valore oggi giorno viene stimato intorno agli 8 milioni di dollari ( vedi Fig. 2 ). La miniaturizzazione dei grande complication Sin dai giorni degli orologi delle torri dell’inizio del XIV secolo, ci sono stati momenti importanti nella storia dell’orologeria, quando innovazioni nella precisione e nella miniaturizzazione dei movimenti meccanici hanno reso possibili i grandi complication negli orologi da polso moderni. Alcuni di questi momenti e’ bene ricordarli. All’inizio del XV secolo, i progressi compiuti nella metallurgia orologiera portarono allo sviluppo di parti del movimento con maggiore resistenza e flessibilità. Un esempio di tale progresso è stata l’invenzione della molla di carica che sostituì l’uso dei pesi negli orologi, ne ridusse le dimensioni, rendendoli così portatili e aprendo la strada alla miniaturizzazione. Nel 1675, Christiaan Huygens (1629-1695), uno scienziato olandese, inventò la spirale del bilanciere, rendendo possibile il cronometraggio di precisione. L’uso della spirale del bilanciere permise di ridurre l’errore giornaliero degli orologi da 30 a 40 minuti al giorno a 4-5 minuti al giorno. L’invenzione di Huygens portò poi all’aggiunta della lancetta dei minuti nei quadranti Fig. 2 - Retro e fronte dell’orologio più complicato mai creato: Vacheron-Constantin Ref. 57260 La Rivista · Giugno 2022 57

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