La Rivista

la coesione nazionale e il senso di identità, ha sottolineato la sindaca (italofona) di San Gallo Maria Pappa , ricordando quando da bambina guar- dava Scacciapensieri alla RSI. Il ruolo primario del servizio pubblico è stato evidenziato anche da Luigi Pedrazzi- ni , presidente della CORSI: “ La CORSI si adopera per raccogliere la voce del pubblico della RSI. Una delle richieste è quella di dedicare maggiore spazio agli italofoni oltre Gottardo. Ma per dar seguito alle richieste del pubbli- co è importante che la SSR abbia le risorse e gli strumenti necessari ”. Leggasi: il canone non può essere dimezzato come chiede la nuova iniziativa “ 200 franchi bastano ”, al- trimenti l’offerta in italiano verrebbe drasticamente ridotta. Il plurilinguismo nell’amministrazione federale La Svizzera è il Paese al mondo che tutela meglio le lingue minoritarie, ma nell’applicazione delle leggi ci sono delle distorsioni, ha detto Diego Erba , coordinatore del Forum per l’italiano in Svizzera. Una costatazione che ha trovato conferma nell’esperienza delle consigliere nazionali Ada Marra e Anna Giacometti , secondo le quali nonostante il forte slancio alla promozione del plurilinguismo dato dal presidente Cassis, la situazione nell’amministrazione federale sta peggiorando. Che cosa fa la SSR Anche il servizio pubblico radio- televisivo potrebbe fare di più per cre- are coesione e senso di identità tra gli italofoni di tutta la Svizzera, ma non è un compito facile, anche perché non si tratta di un gruppo omogeneo. Secondo Alessandro Bosco , presiden- te della Società Dante Alighieri di Zu- rigo, si possono individuare almeno quattro gruppi di italofoni, che non hanno contatti fra di loro e hanno interessi ed esigenze molto diversi: la vecchia immigrazione italiana, la nuova immigrazione italiana, gli amanti della cultura e della lingua italiana e i ticinesi/grigionesi. “ Il dispositivo messo a disposizione dalla SSR è considerevole e ne siamo fieri ” ha replicato il direttore generale della SSR Gilles Marchand . La RSI sta già facendo molto per gli italo- foni oltre Gottardo, gli ha fatto eco il direttore Mario Timbal . Occorre però individuare nuove tipologie di offerta perché trasmissioni come Un’ora per voi non funzionano più. “ Stiamo av- viando una nuova strategia che mira a coltivare la coerenza e la coesione svizzera, con diverse proposte, in particolare sul digitale, con cui è più facile raggiungere i nuovi pubblici ”. Il progetto principale a livello nazionale è la piattaforma di streaming Play- suisse , che ha raggiunto mezzo milio- ne di abbonati e propone contenuti in tutte le lingue nazionali, sottotitolati. Il falso mito del pubblico giovane Uno dei target più difficile da raggiungere e soprattutto da fidelizzare è quello dei giovani. Ma attenzione, non bisogna generalizzare mettendo tutti i giovani in un calderone, ha puntualizzato Pablo Creti , responsabile del settore digitale per il Dipartimento cultura e società della RSI. Come deve muoversi la RSI per raggiungerli? “ Bisogna coinvolgerli per fare servizio pubblico con loro e per loro. L’età comunque non è la variabile principale da prendere in considerazione nella creazione dell’offerta digitale, piuttosto è meglio suddividere i pubblici per interessi e temi, che sono trasversali. Oltre a ciò, si deve adattare l’offerta alle mutate modalità di fruizione ”. Italiano, RSI e scuole Se si parla di giovani, non si può non parlare di scuola. Anche in questo ambito la RSI può giocare un ruolo importante, hanno sottoline- ato vari professori di italiano nella tavola rotonda dedicata alle attese delle cattedre e scuole nei confronti del servizio pubblico dei media. Toni Cetta , presidente dell’associazione da sinistra Gilles Marchand, direttore generale SRG SSR, Jeanette Häsler Daffré, membro del Consiglio regionale SRG Deutschschweiz, Simona Cereghetti, moderatrice, Mario Timbal, direttore RSI, Davide Scruzzi, segretario generale del dipartimento degli Interni, San Gallo La Rivista · Giugno 2022 51

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