La Rivista

dendo questa manifestazione la più fortemente partecipata dal 1994, anno in cui si è iniziato a celebrare regolar- mente questo tipo di protesta. Se l’anno scorso l’obiettivo del Pride era la votazione nazionale denomina- ta “matrimonio per tutti” (accettata a settembre 2021 dal 64% degli elettori), quest’anno l’attenzione si è concentra- ta specificamente sui diritti dei tran- sgender. Nonostante, in gennaio, sia stata accolta come una pietra miliare la modifica legislativa, che consente alle persone trans di cambiare più facilmente il proprio nome e genere nel registro civile svizzero, molte sfide ancora rimangono aperte. La strada dall’accettazione della propria iden- tità transgender, al coming out, agli eventuali passi verso la transizione, può essere lunga oltre che psicolo- gicamente e fisicamente provante. Molte persone trans si confrontano con varie forme di rifiuto, anche di natura burocratica, dopo aver rivelato pubblicamente la propria identità. Pertanto, al fine di aumentare la con- sapevolezza nella nostra società, è ne- cessaria una maggiore e più corretta informazione sull’identità di genere nelle scuole, accompagnata da inter- venti d’ordine pratico come lo possono essere i servizi igienici o l’indicazione di identità di genere neutrale sui do- cumenti personali. Perché proprio a giugno? Perché queste manifestazione vengono organizzate in giugno? Quali sono le sue origini? Il detonatore che ha dato il là al mo- vimento per i diritti LGBTIQ+ è stata, nelle prime ore del mattino del 28 giugno 1969, l’irruzione della polizia nel Greenwich Village di New York, allo Stonewall Inn, popolare luogo di ritrovo per i giovani della comunità LGBTIQ+, arrestando i dipendenti per vendita di liquori senza licenza, maltrattando molti degli avventori e sgomberando il bar. La tensione aumentò rapidamente fin tanto che, contrariamente a quanto era accaduto sino ad allora, accanto ai clienti che si opponevano all’arresto, anche una folla crescente di passanti cominciò a schierarsi contro le forze dell’ordine, costringendo la polizia a barricarsi nel bar in attesa di rinforzi. Questa ribellione, continuata fuori dal bar per i successivi cinque giorni, è stata la scintilla che ha contribuito a dare vita al moderno movimento per i diritti LGBTIQ+ negli Stati Uniti. Dal 28 giugno dell’anno successivo migliaia di persone hanno cominciato a riunirsi per commemorare le rivolte di Stonewall. Inizialmente la parata prendeva il nome di “ Christopher Street Liberation Day ”, dal nome della strada in cui si trova lo Stonewall Inn. Con il passare degli anni, dato anche l’ampliamento delle celebrazioni ad un intero mese, giugno è diventato così il mese del Pride . La lotta contro l’odio e i dati sul- la discriminazione Le violenze contro la comunità LGBTIQ+ sono ancora all’ordine del giorno. I dati raccolti dall’Ufficio na- zionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del consiglio (UNAR) ( https://www.unar.it/portale/-/l-e- pidemia-dell-odio-nell-ultimo-an- no-1.379-aggressioni-razziste-omo- transfobiche-antisemite-e-abiliste ) La Rivista · Giugno 2022 39

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