La Rivista

sono stati promotori, trovando in Unioncamere, ed in particolare nel suo presidente, Andrea Prete un interlocutore attento e risolutamente costruttivo. Sulla scorta di queste evidenze, non posso che ribadire il convincimento che, per evitare che questo rinnovato e da me convintamente auspicato orientamento a fare sistema non resti - come ho già detto e purtroppo è stato fin qui - una pur lodevole ambizione, sia necessario che traduca in tempi rapidi in efficacia operativa attraverso un piano di iniziative concrete. Mi conforta rilevare che sul fronte della collaborazione interistituzionale si registri, in base alle autorevoli dichiarazioni del nuovo Direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico Loredana Gulino, l’apprezzamento per il ruolo fondamentale delle CCIE come antenne sui territori esteri, a diretto contatto con i nostri imprenditori, in grado di comprenderne le esigenze e di dar loro risposta in maniera tempestiva ed efficace. Apprezzamento a cui si aggiunge la volontà del MISE di porsi come una pubblica amministrazione vicina, pronta ad ascoltarne le necessità e disponibile a trovare soluzioni con maggiore rapidità rispetto al passato, semplificando e sburocratizzando il più possibile i processi amministrativi. Disponibilità corroborata, da quanto affermato dalla dott.ssa Gulino, dall’accelerazione delle procedure finalizzate all’erogazione dei pagamenti del contributo ordinario, così da immettere liquidità nel sistema non più a fine anno (come in passato), rendendo, al contempo, più trasparente il rapporto con l’amministrazione, attraverso una più tempestiva comunicazione e la possibilità da parte delle CCIE di chiedere delucidazioni o chiarimenti. Un atteggiamento questo che merita di essere colto anche come segnale di una rivalutazione delle relazioni con le CCIE. Con particolare attenzione ho seguito e seguo le riflessioni in corso relative alla ridefinizione dei criteri che concorrono allo score di affidabilità, riflessioni che correttamente sono volte a “favorire una allocazione dei finanziamenti pubblici alle realtà che si presentano più performanti, in quanto maggiormente in grado di erogare prestazioni di servizio efficaci ed efficienti”. Ritengo anche questo un modo per accrescere la reputazione dell’intero sistema. Con la stessa finalità, perché del tutto evidentemente anche questo è un tema collegato alla reputazione, plaudo alle proposte emerse dalla verifica dell’adeguatezza del Codice Deontologico delle CCIE e di Assocamerestero e alla sua conseguente puntualizzazione. Concludo con l’auspicio che la Camera perseveri, costantemente affinandola, nella sua missione. Che è certamente quella di favorire, sviluppare e accompagnare gli scambi commerciali fra i nostri due Paesi, ma è altrettanto certamente quello di contribuire a valorizzare la reputazione del nostro Paese – tema, come avrete ormai capito, a me molto caro -consapevoli che la nostra lingua e la nostra cultura sono risorse irrinunciabili. Anche se sempre più raffinati sono gli strumenti, nel mirino rimane inalterato il medesimo obiettivo: continuare a proporsi come punto di riferimento, di aggregazione e di indirizzo per tutti coloro che interagiscono, per ragioni professionali, commerciali, culturali, affettive, fra Italia e Svizzera. Mi conforta sapere che chi mi succederà, oltre che sulle proprie doti, potrà fare affidamento su quelle di un consiglio ricettivo, attento e propositivo, convintamente orientato ad affiancare e sostenere i nostri collaboratori, che, sul piano operativo, sono naturalmente una risorsa fondamentale. In coda, secondo un copione che impone di non chiudere un discorso senza l’abusata battuta, last but not least, desidero ringraziare il direttore dell’Agenzia Ice di Berna, Andrea Ambra, che ha contribuito a segnare un sostanziale cambio di passo nei rapporti fra i nostri uffici, e l’Ambasciatore d’Italia in Svizzera Silvio Mignano. In lui ho trovato, e con me ha trovato la Camera, un interlocutore serio, affidabile, disponibile ad una collaborazione fattiva che va ben oltre i rapporti di una pur apprezzata cortesia istituzionale. E poi, e davvero concludo, un grazie va ai nostri soci. Rappresentano il barometro delle nostre prestazioni, e poi, come non bastasse, senza di loro la nostra Camera, che per statuto è un’associazione, non avrebbe ragione di esistere ” . La Rivista · Giugno 2022 31

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