La Rivista

circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese. Per accedere a questa agevolazione, le imprese non devono aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e dovranno impegnarsi a non farlo anche fino ai due anni successivi al completamento dell’investimento stesso. Promuovere investimenti in attività culturali e artistiche Il Mise ha lanciato anche gli incentivi per le imprese creative, nati per incentivare le pmi creative a promuovere investimenti in attività culturali e artistiche, anche relative all’audiovisivo (tv, cinema e contenuti multimediali), al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, al software e ai videogiochi, nonché all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei e all’artigianato artistico. Finanziati anche interventi che prevedono la collaborazione delle PMI creative con le imprese di altri settori produttivi, in particolare quelli tradizionali, nonché con le università e gli enti di ricerca per l’acquisizione di servizi specialistici. Le operazioni sono iniziate a giugno per le imprese non residenti nel territorio italiano che, per poter presentare domanda, devono Ridurre la frammentazione del sostegno pubblico Con la concentrazione e il coordinamento delle misure si vuole, dunque, ridurre la frammentazione del sostegno pubblico, velocizzare la compensazione delle risorse finanziarie in ragione della relativa domanda, evitare la duplicazione e la sovrapposizione tra interventi indirizzati allo stesso target di riferimento. Particolare rilievo è, quindi, attribuito all’uso delle tecnologie più innovative e all’interoperabilità dei dati, che rappresentano il presupposto dell’ottimizzazione del quadro complessivo. È previsto anche il potenziamento e un maggior coordinamento sinergico di strumenti esistenti tra i quali il Registro nazionale degli aiuti di Stato e Incentivi .gov.it . I decreti delegati istituiranno una Cabina di regia così da garantire “ l’integrale e coerente attuazione della nuova disciplina ”, individuando eventuali ulteriori fabbisogni di intervento, compreso il coordinamento dinamico tra strumenti di incentivazione nazionali e regionali, e verificando le peculiari esigenze delle misure destinate al Mezzogiorno rispetto all’impianto nazionale. Che l’impianto abbia bisogno di un ordine, se non proprio di un inquadramento, è testimoniato dal numero degli incentivi di cui – con una cadenza temporale piuttosto serrata – dà conto il Ministero dello Sviluppo Economico. Tra questi, ad esempio, quelli dedicati all’imprenditoria femminile, una misura divenuta operativa a maggio, con l’apertura degli sportelli di presentazione delle domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Il Fondo impresa femminile dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a circa 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di risorse PNRR e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021, e si rivolge a cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna e lavoratrici autonome con partita Iva. Le agevolazioni vengono concesse per progetti d’investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Investimenti innovativi per piccole imprese Da metà maggio, inoltre, le micro, piccole e medie imprese italiane possono richiedere incentivi per realizzare investimenti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico, con l’obiettivo di favorire la trasformazione digitale e sostenibile di attività manifatturiere. A disposizione circa 678 milioni di euro di finanziamenti garantiti dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione, destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro - Nord (Emilia- Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento), mentre La Rivista · Giugno 2022 19

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