La Rivista

Le banche centrali stanno alzando il costo del denaro per contrastare il rincaro, con mosse giuste anche se fatte purtroppo in ritardo. La crescita economica rallenta, ma la tenuta rossocrociata c’è ancora L’inflazione, i tassi e l’economia svizzera di Lino Terlizzi l’anno prossimo. Una dinamica di questo tipo rientra in effetti ancora tra le possibilità, vedremo nei pros- simi mesi se così andrà. Intanto, il balzo c’è stato ed è dunque utile chie- dersi cosa lo abbia determinato, dopo tanti anni di inflazione molto bassa. Questo marcato aumento dei prezzi viene spesso collegato anzitutto alle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina causata dall’inva- sione russa. Questo collegamento è reale, ma spiega solo in parte la fiam- mata inflazionistica. Prima della guerra e prima della pan- demia, il terreno del rincaro era stato in realtà già arato. Ci sono da questo punto di vista altri quattro capitoli principali da considerare. Il primo è che le maggiori banche centrali per molti anni hanno fornito maxi liqui- dità e hanno tenuto ai minimi i tassi di interesse, in alcuni casi anche in territorio negativo. Per una fase ciò è stato opportuno, per contrastare crisi finanziarie ed economiche. Con il tempo però gli istituti centrali si sono adagiati, hanno continuato ad indicare la deflazione (diminuzione dei prezzi) come rischio principale, ponendo obiettivi di aumento dell’in- flazione. Le banche centrali hanno in questo modo sottovalutato il rincaro che si stava già ricreando. Ora stanno giustamente alzando i tassi di inte- resse in funzione anti inflazione, ma il quadro mostra che lo stanno facen- A lungo sottovaluta- ta, l’inflazione alta è rientrata in scena ed è ora uno degli elementi principali del quadro economico. Secondo dati e previsioni resi noti all’inizio di giugno dall’Organizzazi- one per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’inflazione media annua negli Stati Uniti, dopo esser stata dell’1,2% nel 2020 e del 3,9% nel 2021, quest’anno sarà del 5,9% e il prossimo del 3,5%. Per quel che riguarda l’Eurozona, questa è la serie indicata dall’OCSE: 0,3% nel 2020, 2,6% nel 2021, 7% nel 2022, 4,6% nel 2023. La Svizzera si conferma Paese a inflazione contenuta, ma anch’essa deve registrare in questa fase aumen- ti dei prezzi; secondo l’OCSE questa è la serie elvetica: -0,7% nel 2020, 0,6% nel 2021, 2,5% nel 2022, 1,8% nel 2023. A Berna la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) a metà giugno ha fornito sulla Svizzera le stesse ci- fre per gli anni 2020-22, ma si è detta più ottimista per il 2023, anno per il quale ha indicato 1,4%. I rincari mondiali Il balzo del rincaro a livello mon- diale tra il 2021 e il 2022 è evidente. L’idea prevalente nelle maggiori isti- tuzioni economiche internazionali è che nel corso di quest’anno saranno toccati i picchi e che poi si avvierà una graduale discesa, che proseguirà La Rivista Elvetiche La Rivista · Giugno 2022 11

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=