La Rivista
La Rivista Italiche ma anche negli anni più critici (dal 2010 in poi) alla fine nessun governo è uscito dall’impianto che chiedeva l’UE. E sono passati 12 anni dall’i- nizio della crisi dei debiti sovrani. Anche Berlusconi con Tremonti se- guì le politiche dell’UE fino a quando cambiò il governo e arrivò Monti. Pure la Lega e i 5 Stelle, che faceva- no così paura al mercato, alla fine presentarono un deficit del 2%. Tanto rumore per nulla. E il debito? In realtà è sceso l’anno scorso ri- spetto al Pil; calerà anche quest’anno e nelle nostre stime anche nel 2023. Anche se tutto ovviamente dipende dal contesto globale. È un debito che costa molto poco ormai, l’impatto è basso sul bilancio e sul conto econo- mico annuale dello Stato. Il rischio di quel debito è abbastanza conte- nuto e soprattutto è più che altro un rischio che grava sugli italiani. Più del 70% del debito pubblico l’hanno infatti gli italiani stessi. E questo è un fattore che riduce fortemente la gravità del rischio. Eventi gravosi di credito sui debiti pubblici capitano quando quasi tutto il peso è in mano agli stranieri men- tre qui “ paga Pantalone ”. In questo caso, immaginiamoci pure uno scenario estremo: default del debito pubblico italiano, ma è in realtà una patrimoniale. Allora, tanto vale fare una patrimoniale ordinata. Per di più la posizione italiana, nei fatti, è cambiata molto negli ultimi 12 anni perché adesso l’Italia, se prendiamo in esame tutto il sistema economico, nella posizione patrimoniale netta sull’estero risulta positiva. Cioè l’I- talia è creditrice nei confronti del mondo, se assumiamo nel conto anche il settore privato. Cosa che si differenzia moltissimo per esempio dalla situazione di Spagna o Irlanda o dello stesso Regno Unito, che han- no invece una posizione debitoria nei confronti del Resto del mondo. Dalla somma di attività e passività nei confronti dell’estero (crediti e debiti) l’Italia vanta più i crediti dei debiti. E questa è una posizione di forza, per cui non c’è problema im- mediato, anche se lo spread è sem- pre un tema “esoterico”, che balla quando ci sono le elezioni, il rialzo dei tassi e si allarga, stringe, ma il rischio di un evento traumatico resta molto basso. La Rivista · Giugno 2022 9
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